Negli ultimi anni è sotto gli occhi di tutti come il cibo e il mondo del Food sia entrato prepotentemente nella lista dei top trend degli argomenti preferiti di cui si parla o si tratta.
Scopriamo assieme le varie categorie Foodies e come dividerli.
C’è stata una vera e propria riscoperta del cibo e di tutte le esperienze legate a questo grande mondo.
I dati parlano chiaro
La prova del nove sulla veridicità di questi dati la otteniamo dando un’occhiata all’offerta dei canali tv e al palinsesto di molte emittenti televisive.
Il numero di programmi a tema culinario è cresciuto in maniera esponenziale e sono nati veri e propri canali tematici che comprendono una programmazione di 24 ore interamente dedicata a questo mondo.
Come ci suggerisce lo studio di Squadrati, il digitale ha avuto un grandissimo ruolo nella diffusione di questa nuova cultura del food
Questo è stato lo step fondamentale che ci ha portato alla nascita di una nuova categoria di pubblico, un vero e proprio popolo.
L’uso del digitale ha aperto le porte ad un fenomeno di “socializzazione” del cibo dando la possibilità di condividere con le proprie cerchie e confrontarsi con le altre persone sulle proprie esperienze, sulle proprie nozioni, sui consumi, sui giudizi espandendo ed aumentando in questa maniera l’awareness medio sull’argomento.
Grazie a questa continua interazione gli appassionati di food si sono trasformati in un popolo di cuochi e assaggiatori che ricoprono ormai una fetta di mercato molto ampia e importantissima: è così che ci siamo trasformati da buongustai e amanti della buona tavola a foodies.
E’ necessario quindi tracciare un profilo di questo pubblico che al suo interno presenta differenza più che sostenziali tra soggetto e soggetto.
Per questo ci è venuto in aiuto il team di Squadrati che si occupa molto in brave di analisi di mercato
(vi invitiamo a visitare il loro blog per poter avere maggiori informazioni e consultare le loro interessantissime ricerche)
Sono stati indivuati 4 tipi di foodies con caratteristiche e comportamenti diversi.
Innanzitutto vanno distinti per le posizioni che prendono su alcuni temi alimentari “sensibili” che diventano così argomenti di conflitto:
- Conflitto tra puristi e seguaci dei nuovi chef sulle ricette tradizionali
- Recupero dei fenomeni un tempo considerati di “bassa qualità” (come per esempio i food truck)
- Discussione sulle pratiche alimentari (ecologiche, etiche, sane)
- Chi tratta il cibo come “moda” e chi invece come un alimento.
Da questo si individuano due opposizioni principali:
- Istituzionale vs. Alternativa: la prima fa riferimento ad un idea di cibo tradizionale e riconosciuta nella cultura mentre la seconda ricerca vie diverse ed innovative nel suo approccio al food
- Resistenza vs. Aspirazione: la difesa dei propri principi contro l’interesse per il cambiamento, per la ricerca o la moda
Su questo quadro quindi si posizionano i 4 profili con i loro comportamenti
- I Veraci: per loro la tradizione è sacra, non danno importanza all’estetica e non si fanno catturare dalle nuove tendenza in fatto di cibo
- I Gourmet: seguono tutti i canoni del buon gusto, fanno fede all’autorità degli chef del momento e di quelli stellati e sono attentissime alle mode e alle tendenze
- I Foodster: rompono quelli che sono i canoni del mondo food, seguono il mood della contaminazione delle culture e usano l’ironia nella loro concezione di cibo e danno moltissima importanza alla socialità
- I Critical: sono molto sensibili sui temi dell’etica e dell’ecosostenibilità ponendo un interesse accentuato sul processo produttivo e sulle materie prime.
Un’ottima divisione da poter sfruttare nella definizione di strategie e piani di marketing.
Fonte: squadrati.com
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